Dell'importanza di allenarsi o di come si mutano i sogni in progetti
Sta albeggiando mentre inizio a scrivere questo post. Sto aspettando che la lavatrice finisca il suo ciclo, per stendere tutto, finire di vestirmi e andare al lavoro. Dentro ci sono i vestiti che prima dell'alba ho usato per andare a correre: quando sono rientrato, poco più di un'ora fa, erano bagnati fradici, non per il sudore, ma perché piove abbondantemente. Ho corso una ventina scarsa di minuti, ma ho deciso di farlo lo stesso, anche se quando ho spento la sveglia con ancora gli occhi chiusi già sentivo l'acqua tamburellare contro i vetri della finestra. Ora guardo fuori da quella finestra e vedo gli alberi mossi dal vento in un'irreale bellissima luce gialla che invade il campo visivo nella sua interezza. Non posso non pensare che se ci fossero state queste condizioni mentre ero là fuori forse avrei corso un pochino di più: correre al buio nella pioggia o nella nebbia con la torcia frontale in testa è un po' come guardare il mondo attraverso l'anima ...